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Tag: poesie

Benvenuto Autunno

Benvenuto Autunno

Benvenuto Autunno

Benvenuto Autunno
con i tuoi colori
con la pioggia e il vento
con i tuoi sapori

L’Estate è andata
con il troppo sole
con la troppa luce
troppo calore

Benvenuto Settembre
a ingiallire le foglie
con la rugiada sull’erba
mentre il sole sbadiglia

Nella valle la nebbia
tende un velo leggero
tanto da non distinguere
il falso dal vero

Nei campi il mondo si quieta
il silenzio regna sovrano
respiro il primo mattino
e affondo in tasca la mano

Come chi prende il cammino
con la quiete nel cuore
ascoltando i suoi passi
e nessun altro rumore

Lo sguardo al tramonto
su un sentiero di foglie
l’animo in spalle
e il dolore si scioglie

***

(gianfrancomarangoni 12/09/2024)

Nel Villaggio

Nel Villaggio

Nel Villaggio

Vedo in mezzo alla sterpaglia
un immenso parapiglia
sento un asino che raglia
e un nobiluomo che bisbiglia

Più in là con fare circospetto
mette fuori il muso un gatto
nell’aria irrompe un DO di petto
di un tenore esterrefatto

Lesta va la lavandaia
canticchiando dalla gioia
dietro il muro un cane abbaia
sopraffatto dalla noia

Il panettiere infarinato
nessuno sa se sia canuto
batte l’oste soddisfatto
il conto a chi ha ben bevuto

Sulla porta fuma il vecchio
quando ride strizza l’occhio
una vecchia vuota il secchio
e si lamenta del ginocchio

Un bambino nella piazza
gioca con palle di pezza
nel cortile una ragazza
accenna un ballo in timidezza

Nel Villaggio tanta gente
ognuno lascia le sue impronte
chi lavora e chi fa niente
scorre l’acqua sotto il ponte

****

(gianfrancomarangoni 25/09/2024)

Ed ecco Autunno

Ed ecco Autunno

Ed ecco Autunno

Ed ecco Autunno
con le foglie gialle
la pioggia e il vento
la nebbia umida
il sole spento

Tempo dell’uva
e del granoturco
delle caldarroste
e del vino nuovo
ad annunciar le feste

Riposa la terra arata
e la rondine ha spiccato il volo
il vento di levante soffia
e trascina le nubi in cielo

Passo sulle foglie gialle
avvolto dalla nebbia
come trasparente scialle

Nel silenzio rotto dal respiro
l’aria umida ristora l’arido sentiero

In essa sagome si muovono
nascoste dietro un velo

E intanto gocce del nuovo autunno
cadono dal cielo

***

(gianfrancomarangoni 04/10/2020)

Come un Pierrot

Come un Pierrot

 

Come un Pierrot

Se potessi vincere
il dolore e la tristezza
soltanto col sorriso
o solo una carezza

Smorzare in un abbraccio
l’angoscia e la paura
infondere coraggio
per una notte meno oscura

Avvicinarmi e prendere
altre mani tra le mie
pensare che nel mondo
sono più le verità delle bugie

Far rinascere il sorriso
dove prima c’era il pianto
regalare qualche lacrima
al Pierrot che mi sta accanto

Su una guancia la “preziosa”
sull’altra quella disegnata,
è tempo di rifare il trucco
per la prossima giornata

***

(gianfrancomarangoni 14/11/2019)

 

Equinozio d’Autunno

Equinozio d’Autunno

Equinozio d’Autunno

Tanto al giorno
Tanto alla notte
Tanto alle tenebre
Tanto alla luce

Nell’ animo mio
si prendono a botte
il rancore, l’ira
l’armonia e la pace

Non che tutto ciò
mi sia di gran sorpresa
dal momento che mai mi illudo
sia una partita chiusa

Niente mi appaga
né bene né male si fan sentire
nell’ apatico silenzio
il mondo sembra via, via svanire

Solo le foglie gialle
mi sollevano un istante
poi di nuovo il grigio
poi di nuovo il niente

Equinozio del tanto atteso Autunno
due metà com’è diviso il cuore

Tanto di ricercata gioia
Tanto di ricercato dolore
Tanto di rabbia
Tanto di amore

***

(gianfrancomarangoni 23/09/2019)

Il Conte (storia d’amore e di pedali)

Il Conte (storia d’amore e di pedali)

Come d’impeto il torrente
Scende a valle giù dal monte
Di forza sui pedali avanza
Sprezzante del sudore il Conte

Sfoggia i mascolini baffi
E nobiltà dei sentimenti
Scorre nelle vene il sangue
Caldo di carboni ardenti

Dalla penna ciò che detta il cuore
Inspirato dalla Musa stessa
Sulle pagine del diario dedica
Poesie alla sua Principessa

”Amor che a nullo amato amar perdona”
Scrisse un dì il Poeta
Infonde tenacia al Conte
Per raggiungere la sua meta

E come a un manicaretto
Frutto di dovizia e cura
Il palato al fin s’arrende
In seno alla fragranza pura

Così china la testa o Conte
E che vittoria gridi Amore
O torna sulla bicicletta
A impregnar la schiena di sudore.

***

(gianfrancomarangoni 05/02/2018)

Novembre mio

Novembre mio

Novembre mio

Non è questo Novembre
quello che mi aspettavo
cerco la quiete
e mi rimane la sete

Non è Novembre
come lo immaginavo
col tepore d’autunno
e troppa luce d’intorno

La campagna smarrita
si risveglia sorpresa
mentre un alito umido sale
dalla terra scaldata dal sole

La nebbia sparita
già di prima mattina
non cela più alcun mistero
illusione di scernere il falso dal vero

Sui fili d’erba la bruma
alle prime ore del giorno
solo quella un istante mi fa ricordare
che è tempo d’inverno e di focolare

Ma oggi, oggi che piove
oggi che il vento disperde le foglie
oggi è il Novembre che più mi assomiglia

l’anima inquieta ritrova la pace
tra le gocce cadute
sopra il mondo che tace.

***

(gianfrancomarangoni 23/11/2017)

Prima sera d’estate, il merlo

Prima sera d’estate, il merlo

Prima sera d’estate, il merlo

Fermo su di un ramo dell’albero, il più alto
all’imbrunire riempi l’aria del tuo canto

quando gli ultimi raggi colorano di rosa
le nubi che il cielo avvolgono come il velo la sposa

nella quiete sera rimango ad ascoltare
il suono dei tuoi versi tra i grilli e le cicale

danzano le ombre contro i muri nell’ora vespertina
mosse da una brezza leggera come musica per la ballerina

risuona il cigolio improvviso di una finestra vecchia
sta una mamma con il bimbo sulle sue ginocchia

il colore del glicine, il profumo del tiglio
i fiori di campo nel rituale sbadiglio

un padre racconta consumate storie di eroi
della luna ad oriente che sa tutto di noi

un ricordo mi sfiora mentre guardo lontano
la scia che scompare di un aeroplano

quando steso su un prato con aria curiosa
cercavo la stella più luminosa

poi di nuovo il tuo canto mi riporta al presente
mentre il sole scompare in fondo al cielo a ponente

e così si consuma l’ennesimo giorno
ti saluto con un fischio mentre faccio ritorno

dentro casa alla stanza col focolare
e una finestra coi fiori da dove guardare

il mondo che andrà un po’ alla volta a dormire
e un nuovo giorno arrivare tutto da scoprire.

**

(gianfrancomarangoni 11/06/2017)

Buon Natale

Buon Natale

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Buon Natale

Buon Natale tra le luci e i colori
A chi sta al caldo chiuso in casa
E a chi se ne sta fuori

Buon Natale agli ingegneri e ai sognatori
A chi aggiusta gli orologi
E anche ai muratori

Buon Natale al tassista e al panettiere
Ad un letto d’ospedale
E a tutte le infermiere

Alla cassiera che fa i turni in pizzeria
Buon Natale a chi rimane
E a chi sta andando via

E Buon Natale anche a te, che un altro anno è passato
E Buon Natale anche a me
Che l’ho passato con te

Buon Natale a chi sarà mandato in guerra
E a chi ha dovuto scappar via dalla sua terra

Alla maestra che sa a memoria la poesia
All’illusionista e alla sua fantasia

Buon Natale al mio vicino chiunque sia
Alle stelle in cielo e magari anche alla mia

E Buon Natale anche a te, che è di nuovo Natale
E Buon Natale anche a me
Che lo passo con te

**

(gianfrancomarangoni 30/11/2016)

Dolce Novembre

Dolce Novembre

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Dolce Novembre

Dolce Novembre
quanto mi manchi
con le tue foglie secche
dentro i miei occhi stanchi

col sole pallido
che bacia la rugiada
sui fili d’erba
al ciglio della strada

col vento freddo
che batte contro il viso
lo sguardo assente
l’accenno di un sorriso

dentro il cappotto
con la sciarpa al collo
le mani in tasca
e un berretto giallo

sopra pensiero
per strade di campagna
col naso rosso
e il respiro che si bagna

la stufa accesa
dentro un’ osteria
un caffè caldo
in buona compagnia

Dolce Novembre
ancora mi manchi
trascorre il tempo
ma il cuore non fa caso
ai miei capelli bianchi

**

(gianfrancomarangoni 10/10/2016)