Sessanta Inverni
La vita è l’insieme delle nostre esperienze e di ciò che di queste resta nei nostri ricordi. Situazioni da riassumere in un libro o in una canzone o in una poesia. A volte meravigliose, a volte drammatiche.
Io mi ritengo fortunato e a sessant’anni compiuti, se mi fermo a guardare cosa è stata la mia vita, mi sento di dire grazie, per tutto quello che mi ha donato, per il bene che ho ricevuto e anche per le difficoltà da cui ho imparato tanto. Ho voluto iniziare così questa poesia, con la frase di una celebre canzone di Gabriella Ferri “Grazie alla vita che mi ha dato tanto”, e pensare che al futuro c’è ancora spazio per guardare con un po’ di serenità.
Sessanta Inverni
“Grazie alla Vita
che mi ha dato tanto”
Per quanto l’ho vissuta
ho riso, amato e pianto
Pianto di gioia
pianto d’amore
pianto di rabbia
e pianto di dolore
Sono cresciuto in fretta
un po’ poeta e un po’ artigiano
ci ho sempre messo il cuore
ancora prima della mano
Ho contato anch’ io le stelle
e ho espresso mille desideri
Sono stato spesso solo
pochi amici ma sinceri
Ho visto il cielo azzurro
E il buio dentro il pozzo
Mi sono perso e ritrovato
rimesso assieme pezzo dopo pezzo
Grazie alle persone
che di me han parlato bene
e grazie anche a chi
non ne vuole più sapere
Alla compagna mia di sempre
che mi conosce più di me
mi ha dato i beni più preziosi
e il meglio che ha di sé
Grazie alla Vita
per quanta ne avrò ancora
fosse poca o fosse tanta
la vivrò ora per ora
La vivrò come mi viene
con gli occhi aperti senza catene
riempiendo le pagine dei miei quaderni
partendo da qui, dai miei sessanta inverni
***
(gianfrancomarangoni 28/02/2019)
Frumento
Frumento
Nel campo di giugno
mosso dal vento
guardo rapito
quel mar di frumento
gialla la spiga
si flette nell’onda,
sembra la chioma
di una bambola bionda
col papavero rosso
fiore all’occhiello
o rubino prezioso
sul dorato mantello
In ogni chicco c’è amore
c’è fatica e sudore
di chi lavora la terra
con le braccia e col cuore
di un padre che porta
sulla tavola il pane,
di un marito che torna
da campagne lontane
di una madre che insegna
ai suoi figli sperare,
di una moglie che a sera
accende il focolare
E mentre vanno i ricordi
sento ancora la mano
accarezzare la vita
in un pugno di grano.
***
(gianfrancomarangoni 30/06/2013)
A Rosanna
Per molti il Dente di Leone (Tarassaco) è una pianta fastidiosa, altri lo considerano un’erba utile e preziosa.
Tanto forte e resistente, quanto leggeri sono i suoi frutti che si lasciano trasportare dal vento
A Rosanna
Te ne sei andata così
senza tanto rumore
in punta di piedi
hai salutato col cuore
Una notte d’inverno
mentre il sole dormiva
per non disturbare
il nuovo giorno che usciva
Un ultimo sguardo
ed un breve sorriso
per mano al calore
custodito e diviso
con le persone più care
come gemme preziose
tra quelle più rare
o come semplici rose
Mentre l’Anima torna
tra gli amori che ha perso
fuori il giorno si tinge
di un azzurro più terso
della Luce Divina
che in quel mentre ha deciso
di tenerti con Sé
lassù nel Paradiso
E' quasi un anno che ci hai lasciati e oggi, 3 gennaio, sarebbe stato il tuo compleanno.
Ti porteremo sempre nei nostri cuori, fiore delicato come le rose che tanto amavi.
(gianfrancomarangoni 24/02/2012)
(con la colaborazione e i preziosi consigli di Antonella, mia moglie e sorella di Rosanna)
Sete di …
Sete di …
Ho tanta sete,
ti guardo, lì davanti a me, quieto,
mi colpisce di te appena un alito di vento
Affondo le mie radici
in questa terra generosa e riarsa lambita dalle tue onde,
tenere carezze che si allungano sulle sponde
Quasi ti tocco,
sembri così vicino che la realtà ancor più dura nel mio profondo giace,
come sarebbe immergere le fronde mentre questa sete mi consuma e non mi da pace.
(gianfrancomarangoni 26/08/2012)