E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno di noi
Il pericolo è che oramai non faccia neanche più notizia, tanto ci siamo abituati a sentirne parlare, quasi convinti, o meglio rassegnati, che la situazione non possa altro che peggiorare. Crisi è una delle parole che va per la maggiore. C’è la crisi dei consumi, la crisi del lavoro, la crisi di liquidità, la crisi delle banche, la crisi del governo, la crisi della sanità, e così via. Tanto che siamo entrati in crisi, con noi stessi, perché questo stillicidio continuo di notizie allarmanti ci ha prima spavenati, poi frastornati, quindi sopraffatti, facendoci scordare che in ognuno di noi c’è una fonte di energia, la stessa alla quale l’uomo ha fatto ricorso nei momenti peggiori della sua storia. E a dirlo, molto tempo prima di me, è stato un tizio coi baffi che faceva Albert di nome e Einstein di cognome.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno di noi, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non volere lottare per superarla.”
Albert Einstein “Il mondo come io lo vedo” (1931)