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Autore: Gianfranco

Equinozio d’Autunno

Equinozio d’Autunno

Equinozio d’Autunno

Tanto al giorno
Tanto alla notte
Tanto alle tenebre
Tanto alla luce

Nell’ animo mio
si prendono a botte
il rancore, l’ira
l’armonia e la pace

Non che tutto ciò
mi sia di gran sorpresa
dal momento che mai mi illudo
sia una partita chiusa

Niente mi appaga
né bene né male si fan sentire
nell’ apatico silenzio
il mondo sembra via, via svanire

Solo le foglie gialle
mi sollevano un istante
poi di nuovo il grigio
poi di nuovo il niente

Equinozio del tanto atteso Autunno
due metà com’è diviso il cuore

Tanto di ricercata gioia
Tanto di ricercato dolore
Tanto di rabbia
Tanto di amore

***

(gianfrancomarangoni 23/09/2019)

Lago di Molveno

Lago di Molveno

Il Lago di Molveno sorge ai piedi delle Dolomiti di Brenta, in provincia di Trento, a un’altitudine di circa 800 metri s.l.m. con una superficie di oltre 3 kmq.

E’ uno specchio d’acqua affascinante dove rilassarsi all’aria fresca o fare sport acquatico. Fare lunghe passeggiate, il perimetro del lago misura circa 11 chilometri e si può completare in circa 3 ore, o fare bei giri in bicicletta. E gustarsi un panorama da sogno.

Sessanta Inverni

Sessanta Inverni

La vita è l’insieme delle nostre esperienze e di ciò che di queste resta nei nostri ricordi. Situazioni da riassumere in un libro o in una canzone o in una poesia. A volte meravigliose, a volte drammatiche.
Io mi ritengo fortunato e a sessant’anni compiuti, se mi fermo a guardare cosa è stata la mia vita, mi sento di dire grazie, per tutto quello che mi ha donato, per il bene che ho ricevuto e anche per le difficoltà da cui ho imparato tanto. Ho voluto iniziare così questa poesia, con la frase di una celebre canzone di Gabriella Ferri “Grazie alla vita che mi ha dato tanto”, e pensare che al futuro c’è ancora spazio per guardare con un po’ di serenità.

 

 

 

Sessanta Inverni




“Grazie alla Vita
che mi ha dato tanto”
Per quanto l’ho vissuta
ho riso, amato e pianto





Pianto di gioia
pianto d’amore
pianto di rabbia
e pianto di dolore





Sono cresciuto in fretta
un po’ poeta e un po’ artigiano
ci ho sempre messo il cuore
ancora prima della mano





Ho contato anch’ io le stelle
e ho espresso mille desideri
Sono stato spesso solo
pochi amici ma sinceri





Ho visto il cielo azzurro
E il buio dentro il pozzo
Mi sono perso e ritrovato
rimesso assieme pezzo dopo pezzo





Grazie alle persone
che di me han parlato bene
e grazie anche a chi
non ne vuole più sapere





Alla compagna mia di sempre
che mi conosce più di me
mi ha dato i beni più preziosi
e il meglio che ha di sé





Grazie alla Vita
per quanta ne avrò ancora
fosse poca o fosse tanta
la vivrò ora per ora



La vivrò come mi viene
con gli occhi aperti senza catene
riempiendo le pagine dei miei quaderni
partendo da qui, dai miei sessanta inverni





***





(gianfrancomarangoni 28/02/2019)

San Giorgio di Valpolicella

San Giorgio di Valpolicella

La Pieve con la torre campanaria

San Giorgio è un paese della Valpolicella in provincia di Verona annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Circondato da colline ricche di vigneti e oliveti, la visuale di cui si gode salendo in paese è molto suggestiva, soprattutto dalla piccola piazza che precede la Chiesa di San Giorgio che da il nome al paese e da cui si può ammirare in lontanaza il Lago di Garda. Una visita la merita proprio la pieve, una struttura romanica risalente all’VIII secolo con la caratteristica torre campanaria e annesso chiostro.

L’occasione per una bella paseggiata respirando aria buona.

 

 

 

Marsala / Erice – Viaggio in Sicilia

Marsala / Erice – Viaggio in Sicilia

Salire su un aereo? Se possibile ne faccio volentieri a meno. Tuttavia i circa 1.500 km di strada che  separano Marsala da Verona mi hanno aiutato a optare per un mezzo più comodo e veloce. E poi, si trattava del matrimonio di mio fratello, non potevamo mancare. Così, ore 12:50, aeroporto di Milano-Linate: si parte!

Marsala
A due cose si pensa quando si parla di Marsala: all’omonimo vino e allo sbarco garibaldino del lontano 1860. Ma questa città situata sul Capo Boeo, uno dei tre vertici della Trinacria, nome con cui anticamente si chiamava la Sicilia, è anche ricca di storia e di tradizioni. Fondata da una colonia fenicia con il nome di Lilibeo, città che guarda la Libia, nel corso dei secoli passa sotto il controllo di Roma, viene invasa dai Vandali, rinasce sotto l’influenza araba con il nome che nel tempo è divenuto quello con cui ora la conosciamo. E’ sotto la dominazione spagnola che Marsala conosce un lungo periodo di benessere. Due secoli più tardi è l’inglese John Woodhouse a imprimere un’ulteriore svolta alla città inventando il vino “marsala” per un caso a dir poco fortuito. Arriviamo così al XIX secolo, al Regno delle due Sicilie, allo sbarco dei Mille e da lì in poi è storia recente…

Oltre a vari siti archeologici, anche in centro città, non mancano musei e monumenti. Si contano più di 30 strutture architettoniche e monumenti e almeno 50 chiese, alcune delle quali sconsacrate e adibite ad auditorium, sedi di mostre o complessi monumentali. Tanto per citarne qualcuna, il Duomo o Chiesa Madre, il Santuario Maria SS.ma Addolorata, la Chiesa del Purgatorio.

E tra manifestazioni, tradizioni sacre e commemorazioni ce n’è per tutti i gusti e da occupare tutto il tempo dell’anno. Quindi, buon viaggio e buon divertimento.

Erice
Il paese,  un tempo Monte San Giuliano, si estende tra l’abitato di Casa Santa, contiguo alla città di Trapani e la cima dell’omonimo monte a 751 m. di altitudine. Il mezzo più comodo e suggestivo per raggiungere il borgo sulla sommità del monte è la funivia che parte da Trapani. Da dentro la cabina si può così ammirare il panorama sottostante, le valli e la città di Trapani che si estende fino al mare. Una volta arrivati, la prima cosa che si fa sentire è l’aria fresca, anche in  piena estate è sempre meglio portare una giacca o un golfino. Ricco di storia e di tradizioni, il borgo è stato annoverato tra i più belli d’Italia nell’anno 2016. Decisamente caratteristica la struttura medievale con piccole stradine tortuose e costruzioni in pietra.

Se passate di là, fate un salto nella pasticceria della signora Grammatico, non resterete delusi.

 

 

Il Conte (storia d’amore e di pedali)

Il Conte (storia d’amore e di pedali)

Come d’impeto il torrente
Scende a valle giù dal monte
Di forza sui pedali avanza
Sprezzante del sudore il Conte

Sfoggia i mascolini baffi
E nobiltà dei sentimenti
Scorre nelle vene il sangue
Caldo di carboni ardenti

Dalla penna ciò che detta il cuore
Inspirato dalla Musa stessa
Sulle pagine del diario dedica
Poesie alla sua Principessa

”Amor che a nullo amato amar perdona”
Scrisse un dì il Poeta
Infonde tenacia al Conte
Per raggiungere la sua meta

E come a un manicaretto
Frutto di dovizia e cura
Il palato al fin s’arrende
In seno alla fragranza pura

Così china la testa o Conte
E che vittoria gridi Amore
O torna sulla bicicletta
A impregnar la schiena di sudore.

***

(gianfrancomarangoni 05/02/2018)

Novembre mio

Novembre mio

Novembre mio

Non è questo Novembre
quello che mi aspettavo
cerco la quiete
e mi rimane la sete

Non è Novembre
come lo immaginavo
col tepore d’autunno
e troppa luce d’intorno

La campagna smarrita
si risveglia sorpresa
mentre un alito umido sale
dalla terra scaldata dal sole

La nebbia sparita
già di prima mattina
non cela più alcun mistero
illusione di scernere il falso dal vero

Sui fili d’erba la bruma
alle prime ore del giorno
solo quella un istante mi fa ricordare
che è tempo d’inverno e di focolare

Ma oggi, oggi che piove
oggi che il vento disperde le foglie
oggi è il Novembre che più mi assomiglia

l’anima inquieta ritrova la pace
tra le gocce cadute
sopra il mondo che tace.

***

(gianfrancomarangoni 23/11/2017)

Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio, poco più di 800 abitanti, sorge a 1.550 metri s.l.m tra le Dolomiti di Brenta e le Alpi dell’Adamello. E’ conosciuta per essere soprattutto meta turistica per diverse migliaia di italiani e stranieri appassionati dello sci, ma anche durante l’estate offre la possibilità di trascorrere delle rilassanti vacanze in mezzo al verde, lungo il corso dei torrenti, nei pressi di cascate e sulle rive dei numerosi laghi alpini.

 

 

 

 

 

 

 

 

Maggiori informazioni sul sito ufficiale campigliodolomiti.it

Praga, la Città delle cento torri

Praga, la Città delle cento torri

La Praga che conosciamo oggi nasce dell’unione di quattro città indipendenti, Hradčany (il Castello, a ovest della Moldava), Malá Strana (“piccolo quartiere”, nell’area a sud del Castello), Staré Město (la Città Vecchia, sulla riva orientale opposta al Castello) e Nové Město (la Città Nuova, a sud-est), avvenuta nel 1784 successivamente alla guerra tra Prussia e Austria, a cui si aggiungeranno poi i quartieri di Josefov (il quartiere ebraico) e Vyšehrad.

 

  

 

Situata alle porte dell’Est, nel cuore della Boemia, è la capitale della Repubblica Ceca dopo la divisione pacifica dalla Repubblica Slovacca avvenuta nel 1993 ed è visitata ogni anno da circa 6 milioni di turisti.

 

 

 

 

Ricca di monumenti, di chiese e di storia, ogni angolo offre qualcosa da scoprire tra vecchio e nuovo. In due o tre giorni si possono visitare i luoghi più caratteristici e fermarsi a mangiare nei locali che offrono piatti tradizionali accompagnati da ottima “pivo”, la birra come la chiamano da quelle parti.

Alla salute, Na zdravì!

       

Prima sera d’estate, il merlo

Prima sera d’estate, il merlo

Prima sera d’estate, il merlo

Fermo su di un ramo dell’albero, il più alto
all’imbrunire riempi l’aria del tuo canto

quando gli ultimi raggi colorano di rosa
le nubi che il cielo avvolgono come il velo la sposa

nella quiete sera rimango ad ascoltare
il suono dei tuoi versi tra i grilli e le cicale

danzano le ombre contro i muri nell’ora vespertina
mosse da una brezza leggera come musica per la ballerina

risuona il cigolio improvviso di una finestra vecchia
sta una mamma con il bimbo sulle sue ginocchia

il colore del glicine, il profumo del tiglio
i fiori di campo nel rituale sbadiglio

un padre racconta consumate storie di eroi
della luna ad oriente che sa tutto di noi

un ricordo mi sfiora mentre guardo lontano
la scia che scompare di un aeroplano

quando steso su un prato con aria curiosa
cercavo la stella più luminosa

poi di nuovo il tuo canto mi riporta al presente
mentre il sole scompare in fondo al cielo a ponente

e così si consuma l’ennesimo giorno
ti saluto con un fischio mentre faccio ritorno

dentro casa alla stanza col focolare
e una finestra coi fiori da dove guardare

il mondo che andrà un po’ alla volta a dormire
e un nuovo giorno arrivare tutto da scoprire.

**

(gianfrancomarangoni 11/06/2017)